Negli anni ‘90, in un’area compresa tra il promontorio di Piombino ed il Golfo di Baratti, furono riscoperte numerose tombe e antichi resti del popolo etrusco. Dopo una lunga operazione di scavo, restauro e catalogazione è stato aperto al pubblico il Parco Archeologico di Baratti e Populonia.
L’area protetta si estende per circa 80 ettari e presenta al proprio interno alcune necropoli etrusche risalenti al VII e VI secolo a.C ed anche monumenti romani.
Il percorso di visita si sviluppa nella macchia mediterranea regalando meravigliosi scorci sul mare.
In mezzo al verde si possono ammirare tombe a tumulo, simili a collinette, e tombe a sarcofago direttamente scavate nella roccia.
Nonostante lo scorrere del tempo, i ripetuti furti ed i danneggiamenti, la Necropoli di San Cerbone e la Necropoli delle Grotte si presentano in ottimo stato di conservazione. Molte delle tombe erano infatti sepolte sotto una montagna di scarti ferrosi derivanti dalla lavorazione del ferro elbano, attività iniziata dai romani e terminata solo nel XX secolo. Ancora oggi sono rimasti sul terreno del parco e della vicina spiaggia piccoli frammenti che splendono sotto il sole.
Durante gli scavi sono state rinvenute tombe ancora sigillate che contenevano numerosi oggetti ed opere d’arte. Oggi questi manufatti sono conservati nel Museo Archeologico di Populonia e accompagnati da spiegazioni dettagliate.